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Le interviste

Intervista a Stefania Bonfadelli

mercoledì 23
apr 2014

Incontriamo Stefania Bonfadelli, soprano lirico di coloratura e Presidente dell'Accademia Musicale Jacopo Foroni
Nata a Valeggio sul Mincio in provincia di Verona, ha debuttato giovanissima in Lucia di Lammermoor diretta da Maurizio Rinaldi a Rieti, nell'ambito del Concorso Mattia Battistini. 
La carriera internazionale è iniziata con I Puritani alla Staatsoper di Vienna nel 1997.
In questo Teatro ha cantato i ruoli principali del suo repertorio di soprano lirico di coloratura, da Lucia di Lammermoor a Rigoletto, Romeo et Juliette La Traviata, Così fan tutte, La Sonnambula Il Barbiere di Siviglia, Les Contes d’Hoffmann.
Successivamente ha cantanto nei principali Teatri Lirici Italiani e stranieri tra cui Il Teatro alla Scala (Sonnambula e Dialoghi delle Carmelitane), il Covent Garden (La Traviata) sotto la direzione dei più prestigiosi direttori tra i quali Riccardo Muti, Zubin Mehta, Seiji Ozawa.
Tiene regolarmente corsi sull'arte delle coloratura presso L'Ecole de Chant de Provence ad Avignone, presso la Scuola dell'Opera Italiana di Bologna e presso L'Accademia Celletti di Martina Franca.
Nel 2009 ha fondato nel suo paese d'origine l'Accademia musicale Jacopo Foroni, specializzata in corsi sull’arte della coloratura, che ha ospitato docenti del calibro di Mariella Devia, Roberto Scandiuzzi, Bruno De Simone, Boris Petrushansky e Alberto Nosè.


Quali sono i prossimi appuntamenti in programma all'Accademia?
Anche se continuo la mia carriera di cantante, l'insegnamento del canto mi appassiona molto e ci metto molta energia e responsabilità. I prossimi appuntamenti dell'Accademia sono a Giugno a Trevignano sul lago di Bracciano (Roma) dove c'è una sede distaccata dell'Accademia, a luglio a Valeggio sul Mincio, sede principale, e ad agosto ancora a Trevignano.

La sua Accademia è molto attenta anche ai giovani che non hanno grandi possibilità finanziarie: ho letto sul sito www.accademiaforoni.com che è possibile fare richiesta di una borsa di studio.
E' normale.. si sa che gli inizi sono difficili per tutti, su ogni piano, anche quello economico. I miei corsi non sono costosi ma se un allievo non dovesse proprio avere le possibilità, gli viene offerta quella di accedere gratuitamente al corso. Quindi la borsa di studio è da intendere in questo senso.

Veniamo alla peculiarità di questi corsi: cosa si intende precisamente per coloratura?
La coloratura è tutto il bagaglio tecnico-vocale che un virtuoso e un vocalista deve avere: comprende lo studio dell'agilità, delle volatine, dei picchettati, della messa di voce, la capacità di filare i suoni, di svettare con facilità nella zona acuta e sovracuta, oltre ad uno studio della variazione e delle cadenze per farle in modo appropriato sia dal punto di vista vocale che musicale. Cerco di far capire agli allievi che non devono copiare le variazioni di altri senza riflettere bene se sono veramente adatte alle proprie caratteristiche vocali, e di non credere che la variazione e la cadenza (soprattutto nel belcanto romantico) siano solo delle esecuzioni "circensi" ma sono legate all'interpretazione del personaggio e al momento scenico che si sta vivendo.

La parola coloratura viene istintivamente associata ai soprani. Anche gli uomini possono studiare la coloratura?
La coloratura è per tutte le voci, anche perché aiuta ad ammorbidire i suoni e la stessa fonazione. Tutte le voci devono avere l'agilità. Certo esistono sostanzialmente tre tipi di coloratura: bassa/media/alta dipendentemente dal repertorio. Un mezzo verdiano per esempio avrà un bagaglio di coloratura diverso da quello di un soprano che affronta La Regina della notte.
Molte voci gravi che si lamentano di avere una voce poco duttile e "dura" è sicuramente perché non hanno un bagaglio tecnico di coloratura. Sa quante volte mi capita di sentire da qualche allievo "Io non ho l'agilità naturale" e alla mia domanda "Ma l'hai mai studiata con esercizi e vocalizzi?" la risposta è sempre "No, veramente non l'ho mai studiata"... come si pretende di ottenere l'agilità senza studiarla?
La coloratura con tutte le sue componenti sono la conquista di uno studio ben preciso e mirato attraverso esercizi e vocalizzi per ogni tipo di difficoltà.

Che differenza c'è tra coloratura e agilità?
L' agilità è una componente della coloratura.
 
Qual è il repertorio privilegiato per una cantante di coloratura?
I repertori di coloratura, per definizione, sono sostanzialmente tre. La coloratura del repertorio barocco che deve essere molto precisa, quasi matematica, senza la possibilità di "giocare"all'interno dei passaggi di agilità (con ritenuti e improvvise accelerazioni ): ci sono dei passaggi di agilità che andrebbero studiati con il metronomo.
Poi c'è il repertorio mozartiano che esige uno studio della  coloratura che dia la possibilità di fare grandi salti (di ottava e di sesta per esempio) con grande pulizia di suono senza portamenti.
Ed infine il belcanto romantico che va sostanzialmente da Rossini fino al primo Verdi. In questo repertorio si esige una tecnica di coloratura che comprende agilità fluide e più legate, e grande abilità nel filare i suoni e una capacità di ottenere messe di voce dal passaggio in poi fino alla zona acuta e in qualche caso, per i soprani, anche sovracuta. 

Conosciamo più da vicino Stefania Bonfadelli: a quanti hanni ha iniziato a studiare e come è andato avanti il suo percorso di studi?
Io ho iniziato lo studio del canto a 15 anni con il soprano Lina Aymaro Bertasi, grande soprano di coloratura degli anni 40/50. Mi ha fatto fare per tre anni solo vocalizzi, dapprima per impostare la voce  e poi sempre più difficili, per preparare tutti i passaggi più ardui del repertorio di soprano lirico-leggero, come una vera e propria palestra. Quando ho debuttato Lucia di Lammermoor e Rigoletto a 19 anni ero pronta. Era una delle ultime depositarie della vecchia scuola di canto italiana, la più valida: basti pensare che aveva studiato anche con la Tetrazzini.
Alla sua morte ho proseguito con una grande barocchista e altrettanto brava insegnante: Margaret Baker Genovesi.
 

Quali sono secondo lei i "pilastri" principali dello studio del canto dal punto di vista tecnico?
Per me il pilastro dello studio del canto e della  tecnica vocale è l'Arte della coloratura
 
Da quando ha fondato l'Accademia Foroni lei si dedica con passione all'insegnamento. Le piace insegnare?
Insegnare mi piace molto. Sono una donna di Teatro a amo il talento. Quando lo sento mi riempie di gioia. Credo che ci vogliano due grandi doti per insegnare: generosità d'animo e onestà. Ho la presunzione di averle entrambe. Purtroppo spesso il canto è la terra di nessuno, nel senso che qualche volta insegnano delle persone che non sono accreditate, che non hanno fatto una carriera sostanzialmente perché non hanno capito nulla del canto, e hanno la pretesa di insegnarlo mancando di onestà; oppure in alcuni casi ci sono artisti che hanno fatto una grande carriera, ma non sono generosi e non vogliono tramandare ciò che hanno imparato.

Il suo metodo d'insegnamento su cosa è basato?
Il mio metodo è basato sui vocalizzi, prima per riscaldare la voce e poi mirati per lo studio del pezzo che si intende studiare. Poi lavoro lo spartito dal punto di vista, tecnico, musicale ed interpretativo 

Qual è secondo lei la principale dote che dovrebbe avere l'insegnante di Canto?
Come ho detto prima sono due: generosità ed onestà.

E l'allievo?
Le doti che un allievo deve avere sono la pazienza (nello studio), la fiducia (nell'insegnante), la passione (verso la musica) e l'essere molto in contatto con sè stesso per capire se ha un vero talento.
Credo che l'allievo debba trovare l'insegnante di cui si fida veramente, per curriculum artistico e qualità umane, perché si possa instaurare un rapporto di fiducia anche se non eccessivamente dipendente, e poi impegnarsi senza avere troppa fretta di arrivare. 

Sappiamo che oggi per un giovane cantante è molto difficile debuttare o esibirsi in Teatro: che consiglio darebbe a chi vuole iniziare la carriera?
Un consiglio è quello di essere ben sicuri del proprio talento, musicale, vocale ed interpretativo, la passione da sola non basta. Quando si è sicuri di ciò bisogna impegnarsi ed essere costanti nello studio e si arriva dove si vuole.

L'Accademia Foroni offre possibilità di debutto?
L'Accademia Foroni offre la possibilità di esibirsi in concerti, ma purtroppo non offre la possibilità di debutto vero e proprio (con un'opera intendo) per mancanza di aiuti economici tali da sostenere i costi di un'opera vera e propria.
L'Accademia offre qualcosa di più importante, ossia una palestra di qualità propedeutica alla carriera e l'insegnamento "artigianale" del canto, dalla tecnica alla prassi esecutiva all'interpretazione per dare ai ragazzi il più grande bagaglio possibile.

I suoi prossimi impegni?
Sono in partenza per il Giappone per una tournée di concerti dedicati a Rossini.

Ringrazio la signora Bonfadelli per la sua gentilezza e disponibilità.

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