Intervista a Piero Rizzo
INTERVISTA A PIERO RIZZO
VINCITORE DEL PREMIO Wikimedia Musica
in esclusiva per www.cantarelopera.com
per la pagina dedicata a Francesco Paolo Frontini
http://musica.wikimedia.it/wiki/Francesco_Paolo_Frontini
Il Premio Wikimedia, si è svolto all'interno Primo Festival italiano delle libertà digitali: venti giorni di eventi per promuovere la cultura della condivisione delle informazioni attraverso le nuove tecnologie .
Il Festival si è tenuto a Vicenza dal 7 al 24 Maggio.
L'iniziativa del premio, assegnato il 23 Maggio, è stata lanciata per valorizzare chi utilizza la condivisione digitale e in particolare lo strumento degli “open content”.
Un premio importante dunque, perché si innesta su di quella che ormai è una realtà già consolidata e destinata a crescere ancora, cioè la”rete” quale strumento privilegiato per la diffusione e per la condivisione della cultura, sull'esempio principe che è rappresentato da Wikipedia, “l'enciclopedia libera”.
Piero Rizzo è il vincitore del premio sezione F2 Musica con una corposa pagina dedicata al compositore siciliano Francesco Paolo Frontini.
Pressoché sconosciuto oggi (tranne che per il celebre “Il piccolo montanaro,” cavallo di battaglia di tutti i piccoli pianisti di vecchia scuola e qualche aria da camera per Canto e Pianoforte), F.P. Frontini è stato in realtà un compositore stimatissimo nella sua epoca la cui produzione è grande e varia, nella quale figura un'Opera lirica, "Malìa" , su libretto di Luigi Capuana, la cui bellezza fu esaltata dalle critiche dell'epoca.
“Nel 1883, all'età di 23 anni, il Maestro Frontini si presentò dal Cav. Ricordi, con la prima raccolta di canti siciliani, edita col titolo "Eco della Sicilia – 50 canti". tra cui le più belle o le più conosciute melodie siciliane, come “Mi votu e mi rivotu”, “Ciuri, ciuri”, “Amuri, amuri” e tante altre.”
Ma lasciamo che sia Piero Rizzo, autore di un lavoro ricchissimo e sorprendente per la quantità di informazioni e materiale che raccoglie, oltre che per la qualità della stessa, a raccontarci di Francesco Paolo Frontini, suo bisnonno.
Prima di tutto: so che lei non è un musicista.
Come è nata e si è coltivata questa passione che l'ha condotta a realizzare un lavoro così approfondito e di così vaste proporzioni?
Quando ho scoperto che la vita di Frontini e di tanti artisti siciliani era sconosciuta ai più, ho voluto intensificare le ricerche, scoprendo un mondo artistico nuovo, di musicisti, letterati e pittori. La cosa che mi ha incuriosito è l'intreccio di contatti di queste nobili figure, tutte operanti nell'ultimo cinquantennio dell'ottocento. Così per Frontini e per il poeta Mario Rapisardi ho creato due siti dedicati, per gli altri biografie corredate da documenti, in Wikipedia.
Ci “dia” qualche numero. La maggior parte dei musicisti e cantanti conosce pochissimo il compositore Frontini.
Quanto ha scritto Frontini ha dell'incredibile: sei opere liriche, un poemetto lirico, centocinquanta romanze, cinque raccolte di canti siciliani, sette canzoni napoletane, cinquantotto pezzi per orchestra, trentotto per archi, più di centosettanta per pianoforte, cinque commenti musicali per teatro, e otto riduzioni rimaneggiate di altri compositori.
Come ha capito l'importanza e la qualità della vena compositiva di Frontini?
Mi sono fatto guidare dai 1500 articoli di stampa italiana ed estera, raccolti, con tanto amore, da mia zia Angioletta, una delle figlie di Frontini.
Francesco Paolo Frontini è stato un compositore molto attivo: in quale ambiente è vissuto e con quali compositori della sua epoca è venuto in contatto?
Ripensando la Catania dell'ultimo ottocento, sembra di sognare. La città, aveva una sorta di primato letterario e artistico nazionale, che non raggiunse mai più. Sono riuscito a reperire documenti che testimoniano contatti con Emile Zola, Giuseppe Pitrè, Jules Massenet, Mario Rapisardi, Giacomo Puccini, Pietro Mascagni, Matilde Serao, Giuseppe Verdi, Pietro Platania, Pietro Antonio Coppola, Riccardo Zandonai, Salvatore Di Giacomo, Ottorino Respighi, Gino Marinuzzi, Umberto Giordano, Francesco Cilea, Arturo Toscanini, Lauro Rossi e tanti altri.
Come si è svolto nel concreto il suo lavoro, come ha reperito il materiale, come l'ha catalogato, si è fatto aiutare da qualcuno?
Il “Fondo” Frontini è custodito in famiglia. Nel catalogarlo mi sono fatto guidare dal cuore. Lascio ad altri, più titolati il mestiere di musicologi.
So che lei ha re-trascritto molte composizioni di Frontini già edite. Perché?
Solo per sentirne la musica, anche campionata, ma sentirla. Dopo, mi sono accorto che poteva servire per una base iniziale di divulgazione.
...e l'ha fatto usando un notissimo quanto complesso programma di notazione musicale. Una curiosità: come ha fatto ad impararlo in così breve tempo?
Inizialmente ho osservato il Maestro Giovanni Grasso, che ha re-trascritto tutta Malìa. Dopo, con impegno e passione ho raggiunto risultati discreti.
Torniamo alla figura di Francesco Paolo Frontini.
Come mai un compositore così fertile e stimato è poi andato via via scivolando verso “l'oblìo”?
Io ho tratto queste conclusioni: per sfortuna, congiura e invidia.
Alla fine di questo importante lavoro, oltre i premi e riconoscimenti già avuti e quelli che senz'altro verranno, io so che ha “nel cuore” un importante progetto, cui sono tesi tutti i suoi sforzi attuali, cioè rappresentare Malìa, l'opera scritta da Frontini su libretto di Luigi Capuana.
L'ultima rappresentazione è avvenuta a Catania nel 1957 e poi...? Cosa è successo?
“Gli autori seguono la moda, abbandonano la grande arte italiana per accontentare il gusto del pubblico che paga....” rispondo con parole del Frontini, nell'intervista del 1911.
Che tipo di opera è Malìa?
Malìa, nella sua veste semplice e tipica, trascina alla meditazione, è inutile cercare nella musica la ricercatezza studiata, la pedanteria accademica. Il tragico e l'idilliaco sbocciano sempre in frasi melodiche che traducono l'affanno o la calma. La concitazione è melodia, come è melodia l'amore. I sussulti nervosi, non diventano pesantezze armoniche: contrasterebbero con la natura dell'artista.
Ci racconti, in poche parole, l'argomento.
La trama è "classica"...
La scena è in un villaggio siciliano. Epoca: primi anni del secolo 1800.
Nei preparativi delle sue nozze, la protagonista Jana, svela il suo amore al marito di sua sorella, inveendo contro di lui e accusandolo di corteggiamenti celati per trarla in inganno. Il tutto è così plateale che viene scoperta dal suo fidanzato (Nino), la gelosia ha il sopravvento e Nino uccide il cognato
Come pensa che potrà realizzare il suo progetto? Chi crede che debbano essere i suoi interlocutori privilegiati? Faccia partire un “appello” da www.cantarelopera.com
Spero che qualche Ente, Ministero, Direzione Artistica anche non siciliana ( la prima di Malìa fu data a Bologna, nel 1893) s’interessi all'opera del Frontini. "Soltanto il dimenticare è imperdonabile nelle cose belle"*
Personalmente la curiosità di vedere Malìa in teatro è fortissima.
A lei la conclusione.
Ho il dovere di ringraziare il preside della Facoltà di Lettere di Catania prof. Enrico Iachello e la professoressa Maria Rosa De Luca, che hanno programmato un evento per onorare il settantesimo dalla morte di Frontini e di ricordare la recente scomparsa di mia zia Pina Stazzone, che ha avuto il ruolo di attento custode nel mantenimento dell'opera.
“Cantare l'Opera” le augura che Malìa presto venga rappresentata in importanti teatri italiani e stranieri per restituire a Francesco Paolo Frontini la dignità di compositore di alto livello che gli spetta...e per realizzare un grande sogno personale nato dall'affetto per un bisnonno molto speciale.
Il lavoro di Piero Rizzo su Francesco Paolo Frontini è disponibile all'indirizzo: http://musica.wikimedia.it/wiki/Francesco_Paolo_Frontini